Il
tanistrofeo
Stefania
Nosotti e il tanistrofeo (elaborazione grafica da una ricostruzione
di Fabio Fogliazza).
Il
22 novembre 2007 è stato presentato, nel corso della conferenza
stampa presso il Museo di Storia Naturale di Milano, il risultato
di una accurata ricerca scientifica svolta dalla dott.ssa Stefania
Nosotti, paleontologa e ricercatrice associata presso lo stesso
Museo.
Si tratta di una pubblicazione nelle "Memorie" della Società
Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale
di Milano, intitolata
Tanystropheus
longobardicus
(Reptilia, Protorosauria):
re-interpretations of the anatomy based on new specimens
from the middle Triassic of Besano
(Lombardy, Northern
Italy)"
Dal
comunicato stampa della manifestazione:
"Un
grande rettile marino di 230 milioni di anni fa: nuovo ritratto di
Tanistrofeo
150 anni di ricerche paleontologiche a Besano con la Società
Italiana di Scienze Naturali e il Museo
di Storia Naturale di Milano
Un
ritratto inedito di Tanystropheus, uno dei rettili più bizzarri del
Mesozoico, prende vita da nuovi
esemplari fossili in eccezionale stato di conservazione scoperti
dai paleontologi del Museo di Storia
Naturale di Milano e da un gruppo di volontari nel corso delle
campagne di scavo condotte dal
Museo milanese nelle Prealpi varesine (comune di Besano).
Lungo fino a 6 metri o forse più, il tanistrofeo era caratterizzato
da un collo esile e spropositatamente
lungo che gli ha meritato il soprannome di
“rettile-giraffa”. L’aspetto di questo animale e
la
funzione, mobilità e postura del suo collo così peculiare hanno
costituito un vero rompicapo per i
paleontologi sin dalla prima scoperta dei suoi resti fossili.
Nell’interpretazione dei ricercatori del Museo di Storia
Naturale di Milano, il tanistrofeo era un rettile
marino che cacciava le sue prede nelle calde acque tropicali che
sommergevano la nostra penisola
circa 230 milioni di anni fa, nel periodo Triassico".
Ho
partecipato con diverse illustrazioni e fotografie alla
realizzazione dello studio, particolarmente impegnativo e durato
circa tre anni, seguendo lo sviluppo della ricerca e risolvendo le
necessità iconografiche che progressivamente
nascevano.
Qui
sopra, la illustrazione di un dettaglio del reperto MSNM BES SC
1018, che raffigura il cranio del Tanystropheus (lungo circa 6 cm.)
in eccezionale stato di conservazione
(acquarello; cm. 19 x 28 circa).